Sabato 25 e domenica 26 febbraio 2017, abbiamo vissuto il secondo break dell’ascolto presso il Santuario della Madonna del pozzo in Capurso (Ba). Eravamo un gruppo ristretto di ragazzi e questo ci ha permesso di gustare meglio l’incontro interpersonale e le condivisioni che ne sono scaturite. Una Parola più delle altre ha scandito i due giorni: “Anche se costoro si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai.” (Is 49, 15). Quando si è intorno alla Parola di Dio e quando si condivide parte della propria storia insieme ad altri ragazzi si sperimenta concretamente come Dio sia presente nella tua vita e nella vita delle persone che incontri.
La mattina del sabato, dopo le sistemazioni e le presentazioni, fra Nicola e fra Marco ci hanno introdotto all’incontro con un interrogativo ben preciso, lo stesso che Gesù rivolse ai due discepoli che, vedendolo passare, cominciarono a seguirlo: “Che cercate?” (Gv 1,38). E’ una domanda che dovrebbe risuonare sempre dentro di noi perché ci permette di metterci in ricerca della Verità, di metterci sempre in cammino così come sanno ben fare lo speleologo e lo scalatore. Entrambi, infatti, cercano qualcosa, chi la profondità e chi la vetta, due punti estremi e divergenti che non si potranno mai incontrare. Eppure con Dio questo diventa possibile perché in noi, nel profondo del nostro cuore, ha scritto il suo nome e, sulle altezze della nostra anima, ha inciso il desiderio di Lui. Lo sa bene anche Francesco che “già cambiato spiritualmente, ma senza lasciar nulla trapelare all’esterno…si apparta un poco dal tumulto del mondo e dalla mercatura, e cerca di custodire Gesù Cristo nell’intimità del cuore. “ (FF328). Ed è un po’ quello che questi incontri ci permettono di fare, cioè quello di appartarci un poco per custodire Gesù nell’intimità.
Nel pomeriggio, invece, ci siamo recati a Mola di Bari presso il monastero delle clarisse dove suor Angelica e le sue consorelle ci hanno accolto con gioia e allegria. Qui abbiamo meglio conosciuto un aspetto della vita di santa Chiara, quello che le ha permesso di fortificare la sua fede. Lei considerava tre vie maestre per poter incontrare Dio: la Chiesa, il Vangelo e l’Eucarestia. Riteneva che la Parola di Dio dovesse essere spezzata e custodita nel proprio cuore al pari, se non maggiormente, del cibo materiale affermando che “l’anima dell’uomo fedele è resa dalla grazia di Dio capace di contenere la sua grandezza”. Qui abbiamo celebrato i primi vespri della domenica e la messa, abbiamo cenato e visto un film decisamente provocatorio: Dio non è morto. Un film diretto da Harold Cronk, uscito nel 2014 e che consiglio a tutti, credenti e meno credenti, capace di interpellare con serietà ognuno di noi.
La domenica è arrivata in fretta ma ci ha riservato un momento di condivisione ancora più intimo e profondo che ha fatto emergere tutto, o quasi, ciò che Dio ha seminato in questo secondo break. Suor Daniela prima, e Suor Clorinda poi, ci hanno aiutato a cogliere la presenza di Dio anche nella sofferenza. Francesco in questo ci è da esempio (vedi FF110 e FF1919). Lo stesso film, visto la sera e ripreso durante la mattinata, ci ha aiutato a rapportarci con essa.
Il secondo break dell’ascolto è terminato dopo il pranzo con i saluti e i sorrisi di chi si è sentito a casa, in semplicità e allegria. Una promessa ci accompagna, quella di non circoscrivere questi incontri a delle semplici esperienze ma di continuare a sentirsi vicini non solo con la preghiera, che certo non deve mai mancare, ma soprattutto con la presenza. Buon cammino a tutti!
Giandonato