Nel centenario di Greccio contempliamo il Dio che si fa uomo, che sceglie l’uomo, sceglie la paglia, la mangiatoia, una quotidianità ordinaria che si fa straordinaria per la sua presenza. Meglio ancora, l’epifania del valore della quotidianità che è degna di ricevere Dio, di essere il luogo da Dio scelto, creato e amato. Un’occasione per far sì che la Marcia non sia una parentesi rispetto alla vita dei giovani ma lievito che fa tornare alla nostra quotidianità con la presenza dell’Emmanuele nel cuore. Greccio ci insegna anche come Dio ci parli non solo nei grandi discorsi ma nella concretezza di una vicenda che ci parla a partire dai volti, dai personaggi con la loro storia… tutto di noi è rivelazione di Dio se apriamo gli occhi del cuore per “vedere e credere”.
Buon cammino!