Frati minori

Frati minori

I Frati Minori della Provincia di San Michele Arcangelo. Cenni storici.

Si ha notizia della presenza dei primi frati minori in Puglia sin dall’anno 1216 (cf 1Vitry 11:2208). La Provincia di Puglia rientra tra le undici Province istituite da San Francesco nel 1217. Intorno al 1221 San Francesco fu in Puglia. Certamente fu a Bari, ma è anche fondata la tradizione, di cui si ha notizia sin dal Trecento, che abbia visitato il Santuario di San Michele Arcangelo sul Monte Gargano. Nella serie delle Province minoritiche dell’anno 1239 è distinta dalle altre Province quella di S. Angelo in Puglia: Provincia Sancti Michaelis Archangeli de Monte Gargano.

A parte le notizie leggendarie, è storicamente provato che a partire dall’epoca angioina, dopo l’anno 1266, vi fossero in Puglia numerosi conventi francescani. Alla fine del Duecento la Provincia di S. Angelo venne divisa in quattro Custodie con 29 conventi. Mentre quella di Puglia contava cinque Custodie con 26 conventi. La presenza francescana nel Molise risale alla fine del Duecento con la fondazione dei conventi di Isernia e di Agnone. Un particolare incremento lo si è avuto con il Movimento dell’Osservanza all’inizio del Quattrocento.

Fin dagli inizi la Provincia ha espresso figure di frati degni di nota: da frate Palmerio da Monte Gargano, tipo “allegro e spiritoso” che partecipò al Capitolo delle Stuoie (1221), partì per la Germania e fu Guardiano di Magdeburgo; a Frater Lucas Apulus, o “da Bitonto”, nominato da San Francesco nel 1220 successore di Frate Elia come Ministro Provinciale dei Luoghi Santi; al Beato Benvenuto da Gubbio, ricevuto nell’Ordine dallo stesso San Francesco e morto in concetto di santità nel 1232 a Corneto, centro non più esistente vicino ad Ascoli Satriano in provincia di Foggia. La Puglia dette anche il più grande missionario del Medioevo: fra Giovanni da Montecorvino, apostolo della Cina.

Negli oltre sette secoli di vita la Provincia ha avuto alterne vicende: divisioni e riunificazioni; occasioni di rinnovamento con i movimenti dell’Osservanza (nella chiesa del SS. Salvatore a Lucera si conservano i resti mortali del Beato Giovanni da Stroncone, Vicario dell’Osservanza e successore di fra Paoluccio Trinci), dei Riformati e degli Alcantarini. Il Beato Giovanni da Stroncone ha fondato i conventi del SS. Salvatore a Lucera (c. 1407), di San Giovanni ai Gelsi in Campobasso (c. 1418) e di S. Onofrio a Casacalenda (c. 1418). All’inizio dell’Osservanza in Puglia risale l’arrivo a Bitetto del Beato Giacomo originario di Zara nella costa dalmata, di cui è in fase di conclusione il processo di canonizzazione.

Un altro zelante promotore della regolare Osservanza in terra di Bari fu P. Antonio da Bitonto, valente oratore, studioso con numerose pubblicazioni, e insegnante di teologia in vari Studi dell’Ordine.
Alcuni Conventi in Provincia di Foggia (Castelnuovo - S. M. Incoronata e Foggia - San Pasquale) e in Provincia di Bari (Capurso - Madonna del Pozzo e Castellana Grotte - Madonna della Vetrana) furono fondati dagli Alcantarini.

Nel Seicento e Settecento la difesa coraggiosa degli umili, la carità spesso eroica trovarono nei Francescani esemplare testimonianza. Nella lotta per il trionfo dell’Immacolata non furono da meno degli altri i francescani pugliesi, tra cui si distinse P. Antonio Fania da Rignano G.co, Procuratore Generale e Vescovo, profondo teologo, vigoroso animatore della cultura nell’Ordine. Da ricordare anche P. Dionisio da S. Giovanni in Galdo, autore apprezzato di opere teologiche e giuridiche. Ad essi vanno aggiunti altri eminenti studiosi: P. Pasquale da Carpino, P. Campanozzi da S. Marco in Lamis, P. Michelangelo Manicone da Vico G.co, naturalista insigne e perfetto geologo che illustrò la terra pugliese con la sua “Fisica Appula”.

Le chiese attuali della Provincia sono in gran parte dei secoli XVII e XVIII, quando furono restaurate o costruite ex novo. Dopo le soppressioni del secolo scorso (1806, 1811 e 1866), che spazzarono via conventi e frati, le Province di San Nicola di Bari (Osservante e Riformata), di San Ferdinando del Molise (per la cui ripresa grande merito ne ebbe P. Anselmo da Sassinoro) e di S. Angelo in Puglia (Osservante e Riformata), con il Decreto “Nulla Fortassis est mundi plaga” del 10 luglio 1899 del Ministro Generale P. Luigi Lauer, furono unificate in una sola Provincia con la denominazione di “Provincia di San Michele Arcangelo in Puglia”, che nel 1971 divenne “Provincia di San Michele Arcangelo dei Frati Minori di Puglia e Molise”.

La Provincia comprende 22 Conventi: 4 nel Molise; 9 in Provincia di Foggia; 8 in Provincia di Bari e 1 nella provincia di Andria, Trani, Barletta. Oltre a due grandi Santuari (San Matteo sul Gargano e la Madonna del Pozzo in provincia di Bari) e alcuni Santuari minori (la Madonna dei Martiri a Molfetta, il Beato Giacomo a Bitetto, la Madonna della Vetrana a Castellana Grotte, la Madonna di Stignano a San Marco in Lamis), la Provincia assiste 13 Parrocchie, 1 Istituto Educativo-assistenziale, alcune Comunità Terapeutiche per ex-tossicodipendenti, alcune Scuole Materne, alcuni Centri di Accoglienza e Mense per barboni ed extracomunitari (a Foggia e a Bari).

Nel campo della cultura la Provincia è impegnata nella cura di tre grandi Biblioteche (a San Matteo in S. Marco in Lamis, a Castellana Grotte e S. Giovanni ai Gelsi a Campobasso) e di una Biblioteca di Mariologia a Molfetta; nella pubblicazione di numerosi periodici (Azione Francescana, Gemme Serafiche, La Madonna del Pozzo, Il Beato Giacomo, Laudato Sie, La Madonna dei Martiri, Il Bollettino della Biblioteca di San Matteo), e nella diffusione del pensiero del Beato Giovanni Duns Scoto con un Centro Studi a Castellana Grotte.

Attualmente è in corso il processo di canonizzazione del Servo di Dio P. Agostino Castrillo, ex Ministro Provinciale e Vescovo di San Marco Argentano in Calabria, ed è in fase avanzata il processo per la canonizzazione del Beato Giacomo di Bitetto. La Provincia, costituita da oltre 100 frati, sta vivendo in questi anni una significativa ripresa vocazionale e un vero e proprio ricambio generazionale.